La chirurgia e la sala operatoria dell'ospedale Santo Stefano di Mazzarino "non erano chiuse; il personale non era in ferie e garantiva i normali turni di reperibilità notturna sufficienti per intervenire in caso di urgenza": sono questi i primi dati che emergono dalla relazione dei funzionari dell'assessorato regionale alla Sanità, che hanno effettuato l'ispezione immediatamente disposta dall'assessore Massimo Russo.

Filippo Li Gambi, il giovane rimasto vittima di un grave incidente stradale, "é stato soccorso prontamente da un'ambulanza del 118 e preso in carico dal medico di guardia dell'ospedale di Mazzarino, che ha allertato immediatamente il chirurgo e l'anestesista". "Il giovane - si legge sempre nella relazione - è rimasto 53 minuti all'ospedale di Mazzarino, poi è stato trasferito al Sant'Elia di Caltanissetta dove è arrivato 40 minuti dopo, alle 00.30. Il decesso è avvenuto oltre due ore dopo, alle 2.40, nella sala operatoria del Sant'Elia di Caltanissetta". "La ricostruzione chiarisce con precisione la sequenza di quanto accaduto. Un fatto, purtroppo, rimane certo: un giovane è morto dissanguato e questo non è ammissibile. Spetterà alla magistratura accertare le eventuali responsabilità personali di coloro che sono intervenuti in questa vicenda, verificando la correttezza dei comportamenti posti in essere". Lo dice dice l'assessore regionale alla Sanità, Masimo Russo, in merito ai primi risultati dell'ispezione negli ospedali di Mazzarino e Caltanissetta, disposta dopo la morte di un ragazzo di 23 anni. Per Russo "é stato montato un caso nazionale sulla base di un dato falso: la sala operatoria, infatti, era funzionante, il chirurgo è regolarmente intervenuto e gli stessi medici del Santo Stefano hanno avuto un corretto approccio metodologico, quello cioé di stabilizzare il paziente e trasferirlo nel più vicino ospedale attrezzato per le emergenze di terzo livello". "L'ospedale di Mazzarino - prosegue Russo - è un piccolo ospedale che non ha i requisiti per trattare casi di estrema complessità. In ogni caso, quanto successo conferma che è indifferibile il rinnovamento del modello sanitario che prevede di razionalizzare la rete ospedaliera, concentrando le eccellenze negli ospedali di alta specializzazione e potenziando la rete territoriale e quella del sistema di emergenza e urgenza". "Di certo questa vicenda - aggiunge - non ha nulla a che vedere con i provvedimenti adottati per la riorganizzazione del sistema sanitario, che peraltro non sono ancora stati eseguiti". Il sindaco di Mazzarino, Vincenzo D'Asaro, replica all'assessore Russo dai microfoni di Radio Cnr: "La sala operatoria era aperta, - ha detto - ma il problema è che il protocollo prevede che vi siano tre chirurghi e due anestesisti e quella sera, come nei giorni precedenti, non vi era personale perché non hanno provveduto a colmare l'organico". (fonte: ANSA)