Superate le lunghe polemiche sull’utilizzo di Villino Favaloro, alto esempio di liberty, di proprietà della Regione siciliana, un tempo sede del Centro regionale per l’Inventario, la Catalogazione e la Documentazione (CRICD), nel 2004 ceduto con delibera di giunta in comodato d’uso alla Fondazione Plaza. L’immobile ritorna al CRICD per diventare sede del Museo regionale di Storia della Fotografia siciliana.

Anche la biblioteca giuridico-economico, con una interessante sezione meridionalista, del senatore Favaloro Di Stefano, ritornerà a essere ospitata nel suo contesto originario. “Con l’accordo raggiunto tra l’Assessorato e la Fondazione Plaza – commenta l’assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Gaetano Armao - abbiamo risposto a un’aspettativa partita dalla comunità culturale, sollecitata da Enzo Sellerio. Sottoporrò alla giunta il finanziamento delle opere di ristrutturazione e di allestimento del futuro Museo regionale di Storia della Fotografia siciliana che diventerà una ulteriore offerta culturale della Sicilia al mondo. Per ottenere questo risultato mi sono impegnato a individuare una adeguata sede alla Fondazione Plaza, affinché possa continuare la propria attività. Nascerà una sinergia tra i due organismi, Fototeca, struttura interna al CRICD, e Fondazione, per ciò che concerne l’internazionalizzazione degli eventi che il Museo proporrà”. Dopo anni di appelli da parte di intellettuali, da oggi la Sicilia può, dunque, ricominciare a parlare della realizzazione di un museo storico-fotografico: attualmente il settore Fondi storici gestisce un patrimonio composto da 80 mila fototipi storici. Fotografia dell’’800 e del ‘900 e ambienti architettonicamente coevi daranno luogo a un connubio filologicamente rigoroso, in cui verranno allestiti ambienti espositivi e verrà anche riproposta la ricostruzione di una loggia fotografica dell’’800. Altri locali, invece, verranno adibiti alla conservazione dei materiali storici. A supporto della conservazione e dell’esposizione saranno strutturati appositi laboratori museali. Soddisfatto anche Enzo Sellerio: “Sono molto contento che, dopo cinque anni di battaglie e di sconfitte seguite alla chiusura di Villino Favaloro, acquistata a suo tempo per farne il Museo regionale di Storia della Fotografia siciliana, la Regione, per iniziativa dell'attuale assessore ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Gaetano Armao, abbia deciso di riaprirla, per restituirla alla sua destinazione. Spero che si proceda velocemente a quei modesti restauri che permetteranno di riportare al più presto a Villino Favaloro quello straordinario patrimonio fotografico siciliano che attualmente giace imprigionato in casse riposte in ambienti non climatizzati a rischio di deterioramenti. In questo modo le storiche immagini che documentano la vita e i costumi del nostro popolo torneranno alla disponibilità degli studiosi e delle persone colte così come avviene normalmente nei paesi civilizzati. Spero che finalmente la Sicilia riacquisti la sua memoria”. (l.c.)