“Qualcuno al ministero si chiede ancora come ha fatto la Sicilia a risparmiare oltre 400 milioni di euro in poco meno di un anno. Posso rispondere senza esitazione: perché siamo riusciti a dare un valore economico alla legalità; perché le troppe aziende sanitarie del sistema siciliano hanno cominciato a stringere i cordoni di una borsa con cui venivano soddisfatti tanti appetiti,

legittimi e anche un po’ meno legittimi; perché il fatto che a guidare l’assessorato alla Sanità sia stato chiamato io, con la mia storia personale, ha provocato in molti casi un cambiamento di metodi e comportamenti nel governo della cosa pubblica. Tutto ciò, insieme ai provvedimenti con cui abbiamo riorganizzato la spesa sanitaria, ridotto il numero delle aziende e tagliato gli sprechi, ha prodotto un risultato straordinario di cui la Sicilia deve essere fiera e che è stato valutato con grande enfasi in tutta Italia. Il 30 giugno la Sicilia si toglierà di dosso la spada di Damocle del commissariamento: lo dico in modo forte e chiaro davanti a tanti esponenti di primo piano della sanità italiana. I nostri conti sono a posto e le turbolenze politiche di queste ultime settimane non potranno certamente influenzare il giudizio che il “tavolo tecnico ministeriale” dovrà formulare sul nostro operato alla fine di giugno. L’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo ha riscosso molti consensi oggi a Roma al convegno organizzato all’istituto superiore della Sanità dalla Scuola superiore Sant’Anna. Russo ha parlato di “strumenti e metodi per la valutazione delle performance”. “Siamo partiti da una situazione economica e qualitativa disastrosa - ha proseguito Russo - con la necessità di confrontarsi immediatamente con tante urgenze: adesso che sto tagliando il traguardo del primo anno di attività ho l’umiltà per dire grazie al ministero della Salute, ai rappresentanti dell’agenzia ministeriale Agenas e a tutti coloro che hanno sempre sostenuto il nostro lavoro. In estrema sintesi, abbiamo utilizzato il sistema delle quattro erre” (regole, rigore, responsabilità, risultati) insieme a criteri, che prima erano poco diffusi, come programmazione, obiettivi e controlli. Lo abbiamo fatto sapendo di dover superare tanti ostacoli, spesso lottando contro la sfiducia o l’ironia di chi pensava e diceva che sarei stato mandato a casa molto presto. E’ successo il contrario, invece: sono stato l’unico superstite della prima giunta Lombardo proprio perché all’assessorato alla Sanità, coerentemente con quanto programmato, abbiamo seguito la strada delle regole e delle riforme senza mai deviare di un centimetro, in linea con gli obiettivi stabiliti fin dall’inizio dal presidente Lombardo”. “Siamo stati determinati a portare avanti un cambiamento radicale e strutturale - ha concluso l’assessore - e adesso, con la forza dei risultati già ottenuti, con i conti a posto, con la legge di riforma e con la riorganizzazione dei dipartimenti, ci avviciniamo con fiducia alla fatidica data del primo settembre, quando cioè partirà la rivoluzione prevista dalla legge di riforma approvata dall’Ars il 25 marzo scorso”. (Guido Monastra)