Con l’approvazione del Piano energetico ambientale (Pears), la giunta regionale mette la Sicilia all’avanguardia: ciascun siciliano potrà produrre d’ora in poi la propria energia. La Sicilia, avrà dunque un piano energetico ispirato al modello di internet, in cui ciascuna impresa, ciascun ente locale, ciascuna famiglia potranno presentare domanda per finanziamenti destinati alla produzione di energia sul territorio,

a partire dalle fonti rinnovabili. Saranno valorizzate al massimo le capacità di edifici vecchi e nuovi di diventare centrali energetiche con l’integrazione di tecnologie solari e eoliche, lo stoccaggio sotto forma di idrogeno dell’energia prodotta e il suo uso come carburante pulito. Sarà possibile scambiare l’energia prodotta localmente attraverso reti controllate da sistemi elettronici intelligenti. Il piano è ispirato alla visione dell’economista Jeremy Rifkin, che da anni è consigliere di leader politici e industriali per le politiche climatiche e energetiche dell’Unione europea. Il Pears punta a diffondere su tutto il territorio regionale sistemi eolici di piccola taglia per le famiglie e la comunità, reti elettriche intelligenti, sistemi di accumulo e trasporto a idrogeno. Mira anche a far fronte alle necessità dell’industria attraverso sistemi solari termodinamici ispirati alla tecnologia innovativa a sali fusi, introdotta dal premio Nobel Carlo Rubbia. Il piano energetico ambientale della Regione siciliana, che verrà presentato il 13 marzo a Palermo dal presidente Raffaele Lombardo e dallo stesso Jeremy Rifkin, si pone in linea con le direttive energetiche e climatiche del Parlamento europeo. La Sicilia svilupperà in parallelo tutti e quattro i cosiddetti pilastri della terza rivoluzione industriale: energie rinnovabili, edifici a energia positiva, idrogeno e “smart grids” che permetteranno di conseguire la progressiva decarbonizzazione del sistema produttivo siciliano. “Questo piano – afferma l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Giuseppe Sorbello – contribuirà in maniera sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e creerà decine di migliaia di posti di lavoro. È una nuova impresa ad alta tecnologia e crescita economica e industriale secondo la filosofia del Green new deal e della strategia di crescita economica dell’Unione europea conosciuta come Agenda di Lisbona”. “L’Unione europea – sottolinea il dirigente generale del Dipartimento ambiente, Rossana Interlandi – identifica nella terza rivoluzione industriale lo scenario energetico per raggiungere l’obiettivo di una Europa post carbon e post nuclear, in cui tutti i consumatori siano messi in condizione di diventare anche produttori di energia”. I siciliani potranno adottare e installare le più moderne tecnologie disponibili sul mercato, acquisirle attraverso fondi di provenienza europea resi disponibili tramite specifici schemi di finanziamento studiati dalla Regione siciliana, e portati a conoscenza attraverso la propria rete di sportelli comunali e provinciali. Questo grande sforzo tende a portare la Sicilia all’avanguardia verso un destino di indipendenza energetica permessa dallo sfruttamento in modo nuovo della fonte più vecchia di tutte, il sole, la sola fonte energetica che non si esaurirà mai e di cui la Sicilia dispone in abbondanza. (Enzo Fricano)