L’emendamento introdotto nella legge anticrisi e voluto dalla lega nord e da tutto il partito del nord, non solo penalizza la Sicilia, che dovrebbe pagare l’energia per le proprie imprese più cara di quanto non si paghi al nord, ma mette in atto in maniera strisciante il vecchio disegno caro a Bossi di un’Italia divisa in tre macro aree: Nord,

 centro e Sud. Evidentemente, la cenerentola in questo caso la farebbe sempre il Sud, che non solo continua a pagare un caro prezzo all’energia, continuando a deturpare l’ambiente ed a mettere a rischio la salute dei cittadini, ma, guarda caso, è anche produttrice di tanta materia prima e tanta energia, che supera il fabbisogno dell’Isola, che in questo caso diventa esportatrice di energia, come dimostra la nota diffusa dall’Assessore regionale all’industri Pippo Gianni, che riportiamo qui sotto. Questo provvedimento, che passa con il beneplacito del cavaliere e con il voto di tutto il PDL, dovrebbe fare riflettere i siciliani che hanno votato centro destra, mandando al parlamento gente che pur rivestendo cariche di prestigio e dirigendo posti di comando, non curano gli interessi della Sicilia e quindi del proprio elettorato. Noi, per quanto ci riguarda, ci troviamo perfettamente in sintonia con quanti, parlamentari del centro sinistra, On. Gianni, e quant’altro, che hanno a cuore il destino di questra Isola, che ha sempre dato al Nord e che non può continuare a pagare sia in termini di risorse economiche stornate ad altro fine, sia in termini di ritardo nello sviluppo economico, sia in termini di carenze infrastrutturali, che già di per se determinano un grosso ffreno allo sviluppo ed agli stessi livelli della qualità della vita e dei livelli di civiltà. Speriamo che arrivi il tanto atteso scatto d’orgoglio dei siciliani, in modo da puntare al riequilibrio, che non viole essere separatismo, come quello auspicato dalla lega, ma solo un modo civile e giusto di perseguire un disegno unitario di un’Italia dove ognuno deve avere pari opportunità di crescita, a parità di mezzi e di condizioni. (S.A.)

ROPRIAMO LA NOTA DELL’ON. PIPPO GIANNI

ENERGIA:GIANNI, “AVVIATE ISPEZIONI NEI SITI MINERARI” PALERMO

Predisposte le missioni degli ispettori del corpo regionale delle miniere. Già domani gli ispettori dell’Ufficio Regionale Idrocarburi, che per la Sicilia hanno compiti di polizia mineraria oltre che di vigilanza in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, procederanno alle ispezioni presso i due centri di raccolta di olio greggio presenti in Sicilia, a Gela e Ragusa. Lunedì partiranno le ispezioni presso i centri di stoccaggio di gas di Gagliano Monferrato e Bronte. Nonostante il voto favorevole della Camera all’ordine del giorno del Movimento per l'Autonomia che impegna il governo a garantire che la eventuale suddivisione della rete di trasmissione nazionale dell'energia elettrica in tre macro-zone non comporti una differenziazione delle tariffe energetiche tra Nord, Centro e Sud, l’assessore all’Industria, Pippo Gianni, non retrocede dai suoi propositi. “Ringrazio l’MpA per il sostegno che mi sta fornendo e che oggi, raccogliendo il mio appello, è riuscito a far approvare questo ordine del giorno. Auspico che anche i deputati della Pdl prendano posizione in difesa della Sicilia”, ha detto Gianni. “Purtroppo, però, il risultato odierno non è sufficiente: i siciliani sono stanchi di impegni non mantenuti. Ora - ha sottolineato Gianni - vogliono vedere i fatti. Da anni attendiamo che si concretizzi l’impegno del ministro Tremonti sulla piena applicazione dell’articolo 37 del nostro statuto. Ad oggi ancora nulla è stato fatto. Stavolta - ha affermato Gianni - ci fermeremo solo se a prendere un impegno formale sarà il presidente Berlusconi e se vi saranno nell’immediato atti conseguenziali”. La Sicilia ad oggi produce 600 mila tonnellate di petrolio, 340 milioni di gas, in esercizio ci sono 98 pozzi che producono petrolio, 62 pozzi, gas. (Santina Scolaro)