“Ecco qual è il sistema sanitario che voglio combattere con una politica innovativa che tende a dare al cittadino risposte serie in funzione dei veri bisogni. E’ inconcepibile che alcuni ospedali, anche in carenza di risposte adeguate sul territorio, possano andare in tilt per una epidemia influenzale che non ha ancora raggiunto i suoi picchi.

 Ogni anno la stessa storia, ecco perché c’è urgente necessità di riformare il sistema”. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ribadisce con forza la sua linea dopo l’ennesimo servizio giornalistico che parla di emergenze in vari reparti ospedalieri. “Fermo restando che la riforma è necessaria proprio perché l’attuale sistema presenta vistose lacune strutturali, c’è da capire se nell’attuale situazione certi manager stanno operando nel migliore modo possibile. E’ intollerabile che chi ha responsabilità gestionali, possa addebitare certe carenze organizzative a presunti tagli, che tra l’altro ancora non ci sono stati. Basta nascondersi dietro l’alibi dei tagli! Da mesi parlo di riconversione dei posti letto, della garanzia dei livelli occupazionali, di investimenti per nuove strutture: gli unici tagli da fare sono quelli degli sprechi e dei ricoveri inappropriati. Non possiamo curare l’influenza in ospedale con un costo di circa 700 euro al giorno per ogni posto letto; non possiamo continuare a spendere 15.000 euro al minuto, quasi un milione di euro all’ora, per mantenere centinaia di strutture che poi non rispondono al reale bisogno di salute del cittadino e costringere ancora i siciliani a pagare un enorme tributo, in termini di maggiori tasse, per ripianare il debito della sanità siciliana”. “Forse qualcuno dovrebbe fare meno chiacchiere e più fatti – continua Russo - spendere meno ma spendere meglio e rendersi conto, una volta per tutte, che l’enorme deficit accumulato in questi anni è frutto di cattiva organizzazione, di un modello superato e di prestazioni inadeguate e inappropriate. Chi definisce una ‘calamità’ la riduzione dei posti letto, non vuole capire il senso della riforma, oppure vuole utilizzare la buona fede dei cittadini per mantenere lo status quo e difendere il proprio orticello. Leggo dichiarazioni ‘pilatesche’ da parte di manager che mi lasciano esterrefatto: forse qualcuno non ha voglia o capacità di affrontare i veri nodi strutturali della sanità siciliana. Chi la pensa così si faccia da parte. Non posso che essere duro di fronte a certe situazioni ma sono abituato ad assumere personalmente le responsabilità, non ho delegato nessuno a compiere le azioni programmatorie che competono a me, ho piuttosto chiesto la collaborazione di tutti, a cominciare dai singoli responsabili delle aziende sanitarie. Nonostante tutto – conclude l’assessore - andremo avanti con decisione, nell’esclusivo interesse dei cittadini che hanno diritto a un’assistenza dignitosa”. (Guido Monastra)