“Sono sicuro che supereremo in fretta gli ostacoli che sinora hanno rallentato l’esame del Ddl sul riordino del sistema sanitario. Ormai è chiarissima, da parte di tutti, la voglia di cambiare un sistema che non ha funzionato, si tratta ora di trovare un’intesa completa sul modello da seguire, ma già in questi giorni sono emersi tanti punti in comune che mi lasciano pensare al futuro con ottimismo”. Lo ha detto a Ragusa Massimo Russo, (nella foto)

assessore regionale alla Sanità, nel corso dei lavori del convegno “Piano di rientro della Regione siciliana”, organizzato dalla Cgil funzione pubblica e dalla Camera del lavoro, al quale hanno preso parte i parlamentari regionali Innocenzo Leontini, Riccardo Minardo e Giuseppe Di Giacomo. “Certo – ha continuato Russo – è anomalo che al disegno di legge del governo sia contrapposto non solo un testo dell’opposizione ma anche quello di una parte della maggioranza. Il problema è evidentemente politico, ma sono sicuro che lo risolveremo. Anche oggi abbiamo verificato come siano tanti i punti in comune tra i disegni di legge, soprattutto per la parte che riguarda la necessità di aumentare i servizi sanitari sul territorio. L’importante è prendere coscienza che il disegno di legge sul riordino del sistema sanitario è parte integrante del piano di rientro, forse la più importante, ed è per questo che ho sottolineato la necessità di fare in fretta. Siamo già in ritardo e non intendo assumermi responsabilità qualora dovessero arrivare contestazioni da Roma. Il disegno di legge è già pronto da due mesi ed è stato valutato positivamente dal tavolo ministeriale che, pur sottolineando la sua capacità innovativa e strategica, ha addirittura chiesto qualche misura più rigorosa. Adesso la politica siciliana deve fare la sua parte. Sono disponibile a discutere il provvedimento, pronto a recepire le giuste istanze che verranno formulate, ma ho anche il dovere di ricordare che il mio modello è autonomo perché commisurato alle reali caratteristiche della Sicilia, è il frutto di un lavoro portato avanti non soltanto con tecnici di altissimo livello, ma anche portatori delle esperienze delle regioni più virtuose ed è già stato validato dal Ministero: gli altri disegni di legge no. Al di là degli sprechi, che pure ci sono, al di là del malaffare che pure c’è, dobbiamo subito risolvere i grandi problemi strutturali perché continuando su questa strada il sistema produrrà un deficit sempre maggiore, a prescindere dalle capacità dei manager che guidano le aziende. Il disegno di legge va proprio nella direzione di un cambiamento del modello che tiene conto di tutte le esigenze del sistema”. Al convegno, l’assessore Russo ha anche ribadito che tra i punti centrali del suo progetto c’è il desiderio di arginare il fenomeno della mobilità passiva. “Quest’anno – ha concluso – spenderemo 210 milioni di euro per pagare le aziende di altre regioni: è un delitto , perché con quei soldi potremmo costruire due ospedali all’anno. La rabbia aumenta, quando ti accorgi che molti primari dei più efficienti ospedali del Nord Italia sono siciliani. Dobbiamo riportare in Sicilia non solo i pazienti ma anche le tante intelligenze che sono state costrette a emigrare per colpa di un sistema che non ha quasi mai premiato la professionalità, ma quasi sempre l’appartenenza”. (Guido Monastra)