Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, (nella foto) è stato eletto presidente del Coppem (Comitato permanente per il partenariato euromediterraneo), nel corso dei lavori dell’Assemblea generale del comitato che si è tenuta a Palermo, nei saloni di Villa Malfitano. Il Coppem promuove la cooperazione e lo sviluppo locale e decentrato e si adopera per il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla dichiarazione di Barcellona (1995) attraverso gli strumenti finanziari dell’Unione Europea, in collaborazione con gli enti pubblici e privati dei 27 Stati dell’area euromediterranea Potenziamento dell’Ismett in chiave euromediterranea, collaborazione sempre più stretta tra il mondo della cultura della Sicilia, a cominciare dalle Università, e i Paesi che si affacciano nel Mare Nostrum e impegno per arrivare quanto prima alla costituzione della Banca del Mediterraneo, “obiettivo strategico” per sostenere le piccole e medie imprese di questa area del mondo. Questi i temi affrontati da Lombardo subito dopo la sua elezione. “In questi anni - ha detto il presidente - l’Unione Europea ha investito molto in occasione dell’apertura dei mercati dei Paesi dell’Est. Adesso è arrivato il momento di investire anche verso la frontiera Sud dell’Europa, che oggi intercetta una piccola quota degli investimenti comunitari”. “Una regione come la Sicilia - ha aggiunto Lombardo - può fare molto per la definizione e l’attuazione di politiche per lo sviluppo dell’area mediterranea. Penso alla Banca del Mediterraneo, uno strumento che potrebbe diventare strategico per lo sviluppo delle piccole e medie imprese in questa area del mondo. Del resto, per frenare l’emigrazione di quanti dalle sponde del Nord Africa si dirigono verso l’Europa dobbiamo contribuire a creare crescita economica e posti di lavoro nelle aree povere del mondo, a cominciare, appunto, dal Nord Africa”. Lombardo ha ricordato, fra l’altro, anche il rapporto di collaborazione avviato dall’Istituto del restauro della Sicilia con Il Cairo, e ha aggiunto che, sul fronte degli scambi economici e culturali, “le Università siciliane potranno svolgere un ruolo fondamentale”. Il presidente si è soffermato, inoltre, sulla necessità di “una politica sanitaria comune” tra i Paesi del Mediterraneo e ha concluso: “E’ nostra intenzione potenziare l’Ismett per farlo diventare il centro trapiantologico di tutto il Mediterraneo”. (Giulio Ambrosetti - Francesco Inguanti)