(SA) - Da tempo era nell’aria la nascita del gruppo di Italia Viva, quella costola del PD che Renzi ha portato fuori per dare vita ad un soggetto politica diverso, ma del tutto rispondente alla sua sete di leaderismo e di protagonismo che evidentemente non trovava più posto nel PD.

Non è nemmeno una novità il fatto che si allega con chiunque pur di raggiungere il suo scopo: distruggere il PD.- Lo ha dichiarato lui stesso senza vergognarsi per niente, quando ha affermato: “Faremo al PD ciò che Macron ha fatto ai socialisti francesi” dice Matteo Renzi; cioè li ha ridotti al lumicino”. Questa dichiarazione, che, debbo dire, non suscita sorpresa, è stata inserita in facebook di Enrico Rossi. In effetti, il famoso rottamatore che prese di petto l’allora PD con lo scopo di rottamare tutti i vecchi politici, ma in effetti la sua battaglia si oriento subito contro gli ex comunisti e contro qualche ex democristiano che non condivideva il suo “progetto politici”. Uno strano comportamento quello di Renzi, diventato famoso per la sua battuta che pressappoco suonava così: “stai tranquillo”, oppure “stai sereno”, oppure “il governo non ha nulla da temere da parte mia”; una battuta che precedeva quasi subito un cambio di programma. Lo si è visto quando sostituì Enrico Letta alla guida del governo o quando sostituì Bersani alla guida del partito e lo abbiamo visto ora, quando dopo avere spinto il PD ad allearsi con il M5S, abbandona il partito per costruire il suo nuovo soggetto politico “Italia Viva”, provocando l’ennesima scissione di una sinistra che ancora non riesce a trovare una sintesi unitaria. Ma perché tanto odio? Perché tanto rancore contro il PD, dopo che utilizzando i voti della sinistra italiana e quindi anche di tantissimi di quei comunisti che ora gli risultano invisi, cistruì la sua carriera politica. Da giovane democristiano, passato al PD, ebbe l’opportunità di scalare tutti i livelli di potere. Fu Presidente della provincia di Firenze, quindi sindaco della città dei Medici, per poi sedere nello scranno più altro del Parlamento italiano, quello di presidente del consiglio, primo nella storia della repubblica, a rivestire quell’incarico senza essere parlamentare. Il suo progetto politico di imbarcare tutti all’interno del PD, basta vedere chi ha partecipato alla sua Leopolda ed a quella del suo proconsole in Sicilia, quel tal senatore Faraone, che è riuscito ad imbarcare nel PD siciliano uomini provenienti dalle fila di Cuffaro, da quelle di Lombardo e di altri personaggi. Si direbbe quasi che il suo atteggiamento di vendetta nei confronti del PD abbia origine nella sua sconfitta elettorale al referendum che lo vide perdente e che registrò le sue dimissioni favorendo la premiership di Gentiloni. Oggi, dopo avere assunto il ruolo di oppositore interno al governo che pure lui ha ispirato e voluto, si attrezza per fare la battaglia contro il PD con l’intento di completare la sua opera di rottamazione. Ad essere rottamato questa volta, è tutto il PD, come lascia intendere nella sua dichiarazione. Lo ha dimostrato con il disimpegno nelle elezioni regionali dell’Umbria favorendo l’ascesa della lega, lo si può intuire nella sua posizione attuale alla vigilia delle elezioni in Emilia Romagna che potrebbe diventare il secondo tassello nel suo progetto di distruzione. Lo si sta vedendo oggi in Sicilia, dove ha messo su una alleanza con Sicilia futura di quel Salvatore Cardinale che pur avendo un suo partito, per tre volte ha imposto al PD la elezione della figlia a deputata nazionale e che ora con atto formale lascia ufficialmente il PD, dove a mio avviso da tempo non si sentiva più se mai si era sentito. Oggi, i due si danno la mano che danno vita a questo nuovo gruppo all’Assemblea Regionale Siciliana, un gruppo che si chiama “Italia Viva-Sicilia Futura” e che raccoglie l’adesione di due fuorusciti dal PD: Sammartino e Cafeo e dei due eletti nella lista di Sicilia Futura EdyTamajo e Nicola D’Agostino, che senza por tempo in mezzo, appena giunti all’ARS sio sono subito schierati a favore della elezione di Miccichè a presidente dell’ASR. Un bel miscuglio, una miscela esplosiva che secondo il progetto di Renzi il vendicatore, deve fare esplodere in PD mandandolo in mille pezzi. Ma la sinistra non può essere così cieca, non può continuare a farsi condizionare da nessuno, deve avere la forza di un ritrovato orgoglio, per guidare ancora una volta il popolo che vuole soluzioni e non chiacchiere, che vuole lavoro e non assistenza, che vuole legalità e lo manifesta con tante iniziative pubbliche a sostegno di che ha il coraggio di combattere la malavita. La sinistra, finalmente la smetta di litigare, di scindersi nel nome dell’unità e ritrovi l’antica strada che la portava in mezzo al popolo, ai bisognosi, alle categorie più diteli alla difesa di diritti inalienabili. Salvatore Augello 14 novembre 2019