Di Maria Cacioppo Si svolgerà in Sicilia il summit dei più importanti filosofi del mondo. Tra il XII e il XIII secolo, grazie ai Normanni prima e a Federico II di Svevia poi, si realizzò nel Mediterraneo e Sicilia, in modo particolare, l’incontro della filosofia greca con quella islamica e cristiana.

Parlare di tradizione filosofica in lingua araba e in ambiente musulmano significa considerare l’incontro fruttuoso e talvolta lo scontro della filosofia di tradizione greca con la civiltà islamica e mettere a fuoco quel processo di traduzione, assimilazione, e definitiva trasformazione del pensiero filosofico di tradizione greca in lingua araba. Un confronto senza barriere, dove il dialogo tra le religioni andava di pari passo con quello tra arti e culture. Da lì, proprio da quell’incontro nel Mediterraneo, si sono sviluppati alcuni elementi chiave della cultura e della società occidentale moderna. La filosofia araba dell’Islam medievale, falsafa, si produce dall’VIII al XIII secolo in uno scenario che geograficamente si espande dalla Spagna, all’Africa Settentrionale fino al corso del fiume Indo. In tale scenario la religione islamica ha coeso popolazioni diverse, portatrici di culture diverse, l’arabo coranico è divenuto la koiné e i grandi centri urbani quali Bagdad, Damasco, Il Cairo, Bukhara vedono fiorire un’intensa vita culturale dominata dalle esigenze del monoteismo islamico, ma aperta agli apporti scientifici prodotti dalle altre comunità religiose presenti (quelle cristiane giacobite e nestoriane o quella ebraica). Uno studio accorto della falsafa deve necessariamente procedere in modo ambidestro: in primo luogo lo studio delle traduzioni arabe delle opere filosofiche greche e dei commenti arabi ad esse dedicate deve restituirci l’idea di continuità della tradizione filosofica platonica e aristotelica dalla Grecia classica al Medioevo latino attraverso il momento arabo; in secondo luogo lo studio delle opere originali dei falasifa, prodotte dall’immissione della filosofia greca nella cultura islamica, deve guidarci ad individuare i caratteri peculiari della falsafa: in particolare il costante tentativo di conciliazione del pensiero greco pagano con la teologia islamica rigidamente monoteista e la lettura concordista che ne risulta di pensatori quali Platone e Aristotele. Palermo Capitale Italiana della Cultura non poteva non stimolare il dibattito: si ritroveranno qui, il 7 e l’8 settembre – preceduti da una Summer School dal 2 al 6 settembre nel Castello di Falconara (Butera – CL) – alcuni tra i più importanti filosofi del mondo, provenienti dall’Europa, dai Paesi anglosassoni e dal Medio Oriente. Si confronteranno attorno a “La metafisica di Aristotele ieri e oggi”, primo meeting di un più ampio progetto, a cadenza annuale, su “Le filosofie del Mediterraneo ieri e oggi”. Promotori e finanziatori dell’iniziativa sono l’Università della Svizzera Italiana di Lugano, insieme all’Università di Lucerna, con il patrocinio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Il convegno – che si svolgerà tra i nobili palazzi Lanza Tomasi e Sant’Elia, e lo Spasimo di Palermo – è stato ideato da uno dei più noti filosofi al mondo, Kevin Mulligan (ordinario di Filosofia all’Università della Svizzera Italiana di Lugano e professore emerito di Filosofia analitica all’Università di Ginevra) e da Giovanni Ventimiglia (ordinario di Filosofia e prodecano all’Università di Lucerna). L’idea chiave del convegno è dunque duplice: da una parte fare il punto sugli studi relativi all’incontro, unico, realizzatosi alla corte normanna in Sicilia nel XII e XIII secolo fra la filosofia greca, quella musulmana, quella ebraica e quella cristiana; dall’altra mostrare la fecondità della filosofia che si pratica oggi nel Mediterraneo nel più ampio contesto dei dibattiti internazionali. Al convegno parteciperanno alcuni degli storici della filosofia e dei filosofi più importanti: Christof Rapp, dell’Università di Monaco di Baviera, autorità indiscussa a livello internazionale nel campo degli studi aristotelici; Dimitri Gutas dell’Università di Yale, tra i massimi specialisti al mondo del pensiero filosofico musulmano; noti filosofi di orientamento aristotelico come Peter Simons del Trinity College di Dublino, Gyula Klima della Fordham University di New York, Anna Marmodoro delle Università di Oxford e di Durham, Manuel García-Carpintero, dell’Università di Barcelona, Mélika Ouelbani, dell’Università di Tunisi. Saranno presenti a Palermo,Gilles Kepel, professore all’École Normale Supérieure di Parigi, tra i più noti esperti al mondo di Islam contemporaneo; e Sir Anthony Kenny, uno dei massimi filosofi viventi, già presidente della British Academy, della British Library, già vice Rettore dell’Università di Oxford, e preside del Balliol College, 12 lauree honoris causa, più di 40 libri al suo attivo, tra cui la più importante Nuova storia della filosofia occidentale oggi in commercio. Sir Kenny, che ha tenuto la sua ultima conferenza pubblica pochi mesi fa, ha deciso di partecipare comunque alla Summer School a Falconara e al convegno palermitano, da semplice “studente”: un segno inequivocabile dell’interesse che stanno suscitando le giornate di studio siciliane in seno alla comunità filosofica internazionale.