(Salvatore Augello) Strana questa destra nostrana, sembra quasi avere paura della storia e per guarire da questa paura crede che basti cancellare la memoria e brancolare nella oscurità dell’ignoranza o in rigurgiti del passato, che fanno pure parte di una storia, quella che ha portato indietro l’Italia. Poco tempo fa, il sindaco di Capo D‘Orlando, paese in provincia di Messina, decise che andava tolta la targa che intitolava una piazza a Garibaldi, perché ritenuto nemico del popolo.

A quell’atto inqualificabile del sindaco Sindoni, chiamato a quella carica nel 2006, ha fatto subito eco il Presidente della Regione Lombardo, che non solo condivideva il gesto, ma dichiarava solennemente che bisognava cancellare i Piemontesi come Cavour ed altri, per intitolare le strade ai nostri emigrati. Certo che detto da lui., che nel suo discorso programmatico non ha speso una parola per gli emigrati, o dal suo governo che riduce di oltre il 40% le somme destinate ai siciliani all’estero, fa davvero effetto. Si pensava che tutto si fermasse lì, specialmente dopo la reazione che c’era stata nel mondo della cultura oltre che della politica e dopo il gesto plateale di Sgarbi, che nella sua qualità di sindaco del comune di Salemi (??!!), aveva presieduto al restauro pubblico di una targa di Garibaldi, cancellata dal tempo. Ma non è così, in un’Italia dove tutto si rimette in discussione, anche il sindaco di Comiso, paese noto per essere stato sede della base missilistica america per parecchio tempo, Giuseppe Alfano di AN, ha ritenuto opportuno mettere indietro l’orologio della storia, cambiando ancora una volta il nome all’aeroporto, che nel frattempo è stato ristrutturato e ritornato in uso al trasporto aereo, levando il nome che era stato dato intitolando la struttura a Pio La Torre(nella foto). Quella denominazione, non era venuta a caso, ma teneva conto della grandi battaglie che Pio La Torre, vittima della Mafia, aveva condotta contro la base missilistica e contro i missili di Comiso. Non fu solo quella la battaglia che La Torre condusse in favore di quella zona, perché nella qualità di parlamentare e leader politico del PCI, ne condusse una ancora più strenua contro la mafia che stava cercando di spostare i propri interessi nella zona di Comiso. In quegli anni di lotte, La Torre ebbe il merito di portare centinaia di migliaia di persone a manifestare a contro i missili, mentre intensificava anche la sua battaglia contro la mafia, nella sua qualità di componente della commissione nazionale antimafia e di redattore della relazione di minoranza della stessa commissione. La Torre, fu anche colui che aveva capito che bisognava attaccare mafiosi, colpendo i loro patrimoni e togliendo il segreto bancario. Battaglia che lo portò ad essere ucciso il 30 aprile di ventisei anni fa, mentre si recava nel suo ufficio in Corso Calatafimi dove era la sede regionale dell’allora PCI. Assieme a lui, venne ucciso il suo autista e guardia del corso, Rosario di Salvo, colpevole non solo di essere comunista anche lui, ma di portare in giro La Torre, cercando di provvedere anche alla sua sicurezza. Il nome di Pio La Torre, era stato dato all’aeroporto per decisione dell’allora sindaco di centro sinistra Pippo Diciacomo, il 30 aprile del 2007, alla presenza dei ministri del governo Prodi, Massimo D’Alema e Alessandro Bianchi. Appena eletto, quindi, il sindaco Alfano non ha trovato di meglio da fare, che rivolgere la propria attenzione all’aeroporto, per cambiare il nome dello stesso reintitolandolo al generale Magliocco, morto in Africa il 27 giugno del 1936, in piena guerra espansionistica di Mussolini, che pensava di dovere costruire l’impero. Pronte le reazioni, che speriami servano a fare ricredere il sindaco che guarda all’indietro, reazioni che vengono anche dal centro destra, da persone come Carlo Vizzini, oggi senatore del PDL, il quale dice: “vedo con dolore cancellata l’intitolazione dell’aeroporto a Pio La Torre ed è ancora più incomprensibile che chi lo depenna lo definisca nello stesso giorno un uomo di grande valore che ha lottato contro la mafia” oppure quella della Senatrice Finocchiaro la quale definisce la decisione un “atto arrogante ed offensivo”. Ed accanto a queste anche altre reazioni di Veltroni, di Lumia, di Orlando, e di tanti altri, che ritengono che questa decisione sia offensiva non solo perché offende la memoria di Pio La Torre, ma offende anche quella di tutti i siciliani onesti, che credono che la Sicilia abbia diritto ad un futuro diverso, per dirla con Veltroni. Caso inaudito di un ritorno all’indietro, che deve farci pensare seriamente a questo spettro dell’oscurantismo che si aggira sulla Sicilia, oltre che sull’Italia. Vogliamo concludere senza altri commenti questa amara vicenda, con le parole del presidente all’SRS del gruppo del PD, Antonella Cracolici, il quale dice: “Se un sindachetto può permettersi di cancellare la memoria di un popolo, allora richiamo davvero di non avere futuro”.