(SA) - Tempo fa, insistendo sull’obbiettivo delle associazioni del CARSE di rivitalizzare la legge 55/80 nella speranza di ridare il via ad una politica degna di tale nome in direzione dei siciliani all’estero, il CARSE ha chiesto di essere audito dalla II commissione legislativa dell’ARS che si occupa del bilancio della regione.

È questa una cosa che si è fatta quasi tutti gli anni. Nel corso dell’audizione, di norma ci è stata consentito di sederci e di illustrare i motivi della richiesta, le aspettative dei siciliani all’estero, la necessità che la Sicilia riprenda un contatto con le comunità siciliane sparse per il mondo, con l’ampia rete di associazioni creata dalle associazione storiche dell’emigrazione che operano in Sicilia. Insomma, almeno è stato dato spazio alla delegazione del CARSE di illustrare la vasta tematica dell’emigrazione siciliana. Anche quest’anno, come d’abitudine, il presidente del Carse Avv. Antonio Giovenco, ha chiesto l’audizione con una lettera comunicando anche la composizione della delegazione,della quale avrebbero fatto parte l’USEF. L’ANFE ed il COES, in rappresentanza anche degli altri che non potevano assicurare la loro presenza. Meraviglia delle meraviglie, giunta la data fissata dalla II Commissione per l’audizione, la prima cosa che colpì la delegazione fu il fatto che il Presidente della Commissione, non ha ammesso all’audizione altre persone oltre al presidente Giovenco. Come se non bastasse, però, l’audizione fissata per le ore 16,00 quando era prevista anche la presenza di alcune assessori, tra cui quello al Bilancio e quello alla Famiglia, venne anticipata dal presidente, che in perfetta solitudine, ha ascoltato quello che aveva da dire il rappresentante del CARSE, che alla fine ha lasciato un appunto con le richieste. Il tutto nell’arco di poco più o poco meno di cinque minuti e senza altri componenti della commissione, considerato che l’audizione avveniva in maniera insolita prima dell’orario fissato per la riunione della commissione stessa. Una audizione anomala, ad essere buoni, che da più l’impressione di chi si vuole mettere l’anima in pace per avere “affrontato il problema” accordando “l’audizione” ai rappresentanti di una categoria: gli emigrati siciliani, che ad avviso delle associazione hanno tutto il diritto di essere ricordati da questa regione che da oltre un ventennio tradisce il dettame della legge che vuole la Consulta, la conferenza regionale con cadenza triennale, una serie di attività rivolte agli emigrati siano essi giovani o anziani. Davvero anomalo questo modo di procedere, che per altro mortifica l’impegno ed il lavoro di tanti dirigenti di associazione che dedicano il proprio tempo a cercare di risolvere in qualche modo le vaste problematiche dell’emigrazione ed a tenere vivo il collegamento tra le comunità all’estero e la loro terra d’origine. Una terra d’origine che da troppo tempo si dimostra avara non solo di investimenti in una risorsa importante come l’emigrazione, ma anche nel modo di rispettare le leggi che lo stesso parlamento che oggi le ignora, in passato ha emanato, servendo da esempio ad altre regioni. La discussione in ogni caso non la si può considerare chiusa, per cui le associazioni del CARSE, continueranno a cercare di coinvolgere persone e forze politiche nell’intendo di dare una soluzione qualsiasi al problema, riportando in vita una legge che da troppo tempo viene bistrattata ed ignorata. (Salvatore Augello)