L’emigrazione, e conseguentemente l’immigrazione, è stato un fenomeno Che nacque allo stesso tempo che nacque l’umanità, bensì che da molto prima gli animali migrarono d’accordo con le stagioni e la quantità di cibo esistente nella zona. Perchè questo è l’unico segreto che muove gli animali - e la gente- ad andare da una o dall’altra parte:il cibo. Chiamasi in altri momenti della storia la caccia, la pesca,

la vicinanza dell’acqua per l’agricoltura, il porto da dove partire o dove arrivare, o come oggi, il lavoro, il commercio, l’offerta e la richiesta. di elementi e di operai., il motivo è lo sempre lo stesso. E vero che in tempi lontani, un emigrato delle volte non era accettato in maniera tanto facile. Per questo motivo si faceva la guerra, si colonizzava dove si sapeva che c’erano più risorse per la sopravivenza o si cercava di cacciar fuori quelli che venivano a cercare le nostre proprie risorse, scarse certamente in un mondo piccolo, come lo era quello conosciuto. Ma la storia c’insegna che mediante la guerra o pacificamente c’è sempre stato uno spostamento di gente, degli emigrati. Questo è un flusso difficile da fermare per la semplice ragione che quello che emigra, quando lo fa, è perchè non trova altra alternativa, nella maggioranza dei casi. Come commercianti, prima, ma anche come emigranti che si stabilirono nelle rive della Sicilia e dell’Italia., arrivarono i fenici. Emigrarono i greci e crearono in Sicilia un paradiso dove si viveva meglio che in Grecia e perciò tanti emigrarono nella bella Isola ad abitarvi.. E se continuiamo a cercare nella storia non soltanto della Sicilia, ma dell’Italia e di tutta l’Europa, troveremo tanti esempi che non basterebbe un completo giornale per parlarne. Se pensiamo poi all’emigrazione dei paesi europei, di disperati, spinti dalla mancanza di risorse, nel nuovo mondo, un mondo nei primi lunghissimi tempi totalmente sconosciuto, sospettato di pericolosità ma non per quello meno visitato né meno aggredito fino a trovare un posto dove stabilirsi definitivamente come padroni, certamente non ci sarebbe che dire come scusa per i nostri peccati d’emigranti colonialisti. Passata l’età moderna, passate le due grandi guerre, entrati in questa era considerata come il passo più avanzato dell’umanità, il tempo in cui l’uomo è arrivato sulla luna, è andato ovunque ed è arrivato la dove si era proposto di arrivare, (è vero che ha anche distrutto quelli che non lasciava fare quello che si voleva fare) sembrava facile dedurre che l’uomo avrebbe cambiato il suo atteggiamento verso i suoi fratelli di altre regioni, in più se si tratta di regioni che sono state depresse dalla presenza smisurata degli europei. Dobbiamo essere coscienti che ci sono in questo momento paesi dove vivere diventa ogni giorno più difficile. Come dobbiamo ammettere che siamo stati noi, gli europei, a rovinare la ricchezza di alcuni paesi ed a cambiare il corso normale della storia di questi paesi. stessi. Basta pensare a questo, non solo e non tanto per ammettere le proprie responsabilità, ma per essere almeno più umani, per capire meglio i bisogni dei nuovi migranti, che sono uguali ai bisogni che portarono noi in Argentina ed uguali a quelli di tanti italiani che si sono dispersi per tutte le strade del mondo. Da questo punto din vista, purtroppo, la storia delle migrazioni non aggiunge nulla di nuovo a quello che già conosciamo, solo che a volte ci tradisce la memoria.

 Antonina Cascio