(S.A.) La spaccatura è più che evidente, al di là dei motivi per cui vi erano degli assenti tra i rappresentanti del governo regionale, che ha varato i tagli alla sanità voluti dal governo Berlusconi. Assenti per motivi istituzionali risultavano gli assessori Luigi Gentile (PDL), Francesco Scoma (PDL), Titti Bufardeci (PDL), mentre hanno abbandonato la seduta al momento del voto,

 Pippo Gianni e Antonello Antinoro (UDC), Giovanni La Via (PDL). Non si può dire che regni l’armonia all’interno di un governo, che sta cercando di smontare un sistema che fino ad ora ha privilegiato la sanità privata a spese di quella pubblica. Le assenze programmate stanno a dimostrare che il cuffarismo è duro a morire e si difende con tutti i mezzi disponibili. Tra i mezzi adoperati, anche l’abbandono della riunione, che in ogni caso non èp bastato per bloccare il provvedimento, che, se approvato dall’aula, taglia 70 milioni di euro alla sanità. Una riduzione che peserà sugli utenti, se collateralmente non si pigliano altri provvedimenti intesi ad equilibrare i tagli. Anche l’On. Innocenzo Leontini, presidente del gruppo del PDL, ha dovuto ammettere che “tra assenze ed astensioni, risulta evidente che nella maggioranza non tutti condividono. Si è trattato di una forzatura non richiesta”. A sua volta, l’On. Rudy Maira, capogruppo dell’UDC, ha dichiarato: “Non vogliamo ostacolare il percorso del riordino del sistema sanitario siciliano, ma vogliamo un necessario approfondimento". Tra gli interventi più importanti previsti dal ddl c'é la riduzione delle Ausl e delle aziende ospedaliere da 29 a 17, che poi saranno portate a 14). Arriva anche il cambio del nome non più AUSL, ma ASP (aziende sanitarie provinciali) ed Ao (aziende ospedaliere), come se a normalizzare le cose bastasse cambiare solo nome.ddl sarà diventato legge, arriva pure la decadenza dei manager unitamente al divieto di ricorrere a consulenze esterne, tranne quelle “assolutamente necessarie”. Non si sa chi decide quando una consulenza è “assolutamente necessaria”, né quali norme regoleranno tali consulenze. Quello che si sa, perché viene detto, è quello che pensa l’assessore alla,sanità Massimo Russo, il quale afferma: "E' un progetto organico, sono certo che l'Ars saprà trovare la giusta sintesi pur nel rispetto rigoroso dell'impianto". Gli altri provvedimenti del piano di rientro dal deficit, già trasmessi al ministero della Sanità e dell'Economia, riguardano la centralizzazione dell'acquisto dei farmaci e la vendita diretta nelle Asl dei cosiddetti salvavita; la riduzione della spesa farmaceutica e la fissazione del tetto di spesa per le case di cura private siciliane in 363 milioni e 600 mila euro. Che dirà di tutto ciò l’opposizione, che a questo punto diventa determinante in una situazione di divisione generale che disarticola ed indebolisce la maggioranza?