La Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera (FCLIS), appresa la notizia dell’arresto per truffa, perpetrata da Antonio Giacchetta, ex impiegato del Patronato INCA Svizzera, ai danni di decine di nostri connazionali in Svizzera, esprime il proprio sdegno per ciò che è avvenuto e la più ampia solidarietà alle vittime.

Detta truffa, condannabile in quanto tale, è ancora più indegna per il contesto nel quale è avvenuta e oltre a penalizzare gravemente i pensionati coinvolti, getta un’ombra sull’attività di strutture, che hanno come scopo quello di operare per il sostegno e la difesa dei diritti della nostra collettività all’estero, creando non poche difficoltà a quelle decine di operatori e volontari che con altruismo e passione svolgono attività di assistenza previdenziale. Centinaia di operatori, a titolo di volontariato, nel corso degli oltre 50 anni di vita del Patronato INCA-CGIL in Svizzera, hanno dato il loro contributo, spendendo il proprio tempo libero per i nostri connazionali nel disbrigo delle pratiche di pensione e per aiutarli a superare i mille problemi causati dalla difficile vita in terra straniera. Le Colonie Libere Italiane in Svizzera (CLI), associazioni nelle quali hanno lavorato la maggior parte degli operatori e assistenti volontari dell’INCA, sono indignate da quanto è accaduto e dal fatto che sia potuto succedere. Dalla nascita sul territorio elvetico del Patronato della CGIL, già a partire dalla fine degli anni cinquanta, le CLI hanno messo a disposizione le loro sedi ed hanno ospitato l’attività di sostegno e assistenza che veniva organizzata dalla struttura italiana, fornendo alla stessa, le persone a titolo gratuito per svolgere tale lavoro, prova ne è che, ancora oggi, in varie zone della Svizzera, le nostre strutture svolgono questo importante lavoro. A tutti coloro che nel corso di decenni hanno prestato questa opera di assistenza, alle CLI e a tutti quelli che, ancora oggi, si impegnano a sostegno dei nostri connazionali, va il nostro più sentito ringraziamento e l’invito a continuare con serenità a svolgere questo importante lavoro. Ai pensionati truffati, oltre a manifestare la nostra piena solidarietà, la FCLIS garantisce il proprio impegno teso a far si che vengano trovate tutte le strade possibili per la completa soluzione del loro problema – perseguendo l’obiettivo del risarcimento delle persone truffate - nella convinzione che, a tal fine, si adopererà soprattutto il Patronato INCA-CGIL con i cui dirigenti la FCLIS è in costante contatto. Al di là della convinta condanna morale, spetta alla magistratura elvetica, nella quale la FCLIS ripone piena fiducia, giudicare chi invece personalmente si è macchiato di un reato del tutto ingiustificabile.

per l’Esecutivo Nazionale FCLIS

Sen. Claudio Micheloni Presidente FCLIS