Dopo oltre sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, non è purtroppo infrequente che la terra restituisca di tanto in tanto una delle migliaia di ordigni bellici utilizzati sul suolo siciliano dal 1940 al 1943. Allora, inesplosi, graziarono persone e cose, ed oggi ci rammentano cosa avrebbero potuto fare e non hanno fatto: per un difetto, per un errore, per caso, per fortuna, per un miracolo.

 Proprio lo scorso 10 luglio 2009 gli specialisti per la bonifica di ordigni esplosivi del 4° reggimento genio guastatori della Brigata Meccanizzata “Aosta” sono intervenuti per disinnescare due ordigni bellici inesplosi, risalenti al secondo conflitto mondiale, rinvenuti nel comune di Partanna. La bonifica da ordigni esplosivi, per lo più residuati bellici del conflitto 1940-45, costituisce uno dei compiti più delicati e importanti che l'Esercito Italiano è chiamato ad assolvere, per la difesa e l'incolumità dei cittadini, sul territorio nazionale. Infatti, nonostante siano passati oltre 50 anni dal lancio di tali ordigni, essi mantengono intatta, se non potenziata, la loro pericolosità. Il territorio siciliano non è nuovo ad interventi di questo genere, visto che l’isola divenne teatro di accesi combattimenti fra le forze italo-tedesche e quelle angloamericane nell’estate del 1943. Messina, per esempio, subì quattro bombardamenti navali e ben 2.805 bombardamenti aerei. Nel periodo compreso fra il 29 luglio ed il 17 agosto 1943 si registrarono il maggior numero di incursioni. Durante la prima settimana di agosto le Fortezze Volanti attaccarono la città centoventuno volte di giorno e i Wellington duecentoventicinque volte di notte; dall’8 al 17 agosto bimotori Marauder e Mitchell fecero cinquecentosettantasei sortite e i cacciabombardieri effettuarono 1.883 incursioni. Nei primi quindici giorni di agosto furono sganciate complessivamente 6.452 tonnellate di esplosivo. I Reggimenti del Genio dell'Esercito Italiano dispongono di altissima e riconosciuta professionalità e sono costantemente impegnati, tanto in patria quanto nelle numerose missioni di pace all'estero, a contribuire alla sicurezza delle popolazioni colpite da eventi bellici. (Enrico Casale)