(S.A.)Mentre il Questore di Palermo chiede più agenti per la strada, mentre in Italia si discute ancora e sempre di sicurezza, dopo episodi odiosi come quelli successi a Roma ai due turisti pestati e derubati ed alla donna stuprata, a Palermo, dove si incontrano ronde miste di poliziotti e militari o di carabinieri e milita(s.a.)ri, si assiste a casi indegni di intolleranza che sconfinano nel razzismo e di pirateria stradale
 nei confronti di extracomunitari, che debbono farci riflettere. E’ accaduto a pochi passi di distanza di Palazzo Orleans, sede del Presidente della Regione, dove abitualmente ci sono sempre poliziotti o carabinieri in servizio davanti le entrate. Al semaforo che fa angolo con Piazza indipendenza, dove, come in tutti i semafori ormai si trovano lavavetri che cercano di sbarcare il lunario, un giovane rumeno si è avvicinato ad una macchina nel tentativo di lavare il vetro. Il rumeno, un giovane magro molto male in arnese, dall’evidente aspetto denutrito, al rifiuto del proprietario di una macchina che non ha voluto farsi lavare il vetro, forse preso da scoramento, ha sbattuto a terra la bottiglia con l’acqua. A quel gesto l’autista della macchina, è sceso dal veicolo, con l’evidente intenzione di dare una lezione al malcapitato, ha preso il ragazzo, lo ha aggredito a pugni e schiaffi, gli ha afferrato la testa e gliel’ha sbattuta contro la ringhiera di ferro di via Re Tancredi che corre parallela alla metropolitana, provocando al malcapitato una profonda ferita alla testa. Dopo di che, lasciando il lavavetri tramortito per terra, è risalito sulla sua macchina e senza darsi alcuna pena è ripartito. Alcuni passanti, hanno cercato di soccorrer il ragazzo, hanno preso una bottiglia d’acqua per lavagli la faccia piena di sangue e gli hanno chiesto se voleva essere accompagnato al pronto soccorso. Il giovane rumeno ha detto di no ed ha preferito dileguarsi nel nulla, senza avere nemmeno dato il proprio nome e cognome. Era un clandestino? Ha avuto paura? Tutto è possibile, dopo una campagna di caccia alle streghe che sembra aizzare gli istinti più bestiali, facendo emergere questi rigurgiti di razzismo, che non fanno certo onore ad una città che notoriamente è sempre stata molto ben disposta verso le comunità emigrate che vi risiedono. Anche a conferma di quanto oggi sia tenuta in scarsa considerazione la vita umana, sempre a Palermo, nella popolosa via Papireto, un altro cittadino extracomunitario è finito all’ospedale in prognosi riservata, perché un èpirata della strada, dopo averlo investito lo ha abbandonato per terra ed è scappato. Sembrano episodi di normale routine, se nin fossero il sintomo di una società sempre più malata, senza valori di riferimento, dove la vita di una persona conta meno di niente e meno che mai se è quella di un immigrato.